In Royal Ladder i giocatori impersonano il ruolo di oscuri consiglieri voltagabbana in un veloce gioco di trick-tacking pieno di bluff e contro-bluff, pianificando l’ascesa al Trono delle diverse casate del regno. Ogni giocatore sceglie due casate da supportare (i diversi semi del mazzo di gioco) all'inizio della partita, dopo aver ricevuto la propria mano di carte. Dopo di che si giocano diversi round di prese, chiamati tornei dove il vincitore della presa ha la possibilità di piazzare una delle carte giocate lungo la Linea Dinastica (che è come un albero genealogico, con una carta in cima, due appena sotto, tre sotto queste e così via), attivandone il potere. Ogni seme ha un potere diverso, per un totale di quattro poteri: alcuni poteri permettono di scambiare carte lungo la Linea Dinastica e altri di eliminarle direttamente. Il twist meccanico è che ogni presa permette a chi ha giocato la carta più bassa di effettuare una particolare azione di Compenso, che permette di influenzare le scelte del vincitore o avere dei vantaggi per se stesso. Alla fine della partita la posizione delle carte lungo la linea dinastica determina i punti che ogni giocatore farà a seconda delle casate che supporta.